Page 8 - Bollettino di Numismatica on line - Studi e Ricerche n. 3-2017
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Benedetto Pistrucci e il nuovo Museo della Zecca di Roma
Una caratteristica che la nuova esposizione ha cercato di evidenziare, in un percorso che, di-
stribuito su due livelli, tenta di ricreare atmosfere perdute riportando, da un lato, il visitatore indietro
nel tempo, dalla fulminea apparizione dell’astro di Napoleone Bonaparte fino alla nascita dello Stato
italiano, Regno prima e Repubblica poi, tra lo sfarzo delle corti europee e le più prosaiche necessità
del vivere quotidiano, con, sullo sfondo, la nostra giovane lira, figlia della rivoluzione francese e so-
rella gemella del “franco germinale”, e introducendolo, dall’altro, ai segreti di un mestiere antico come
quello dei monetieri.
Sono conî, sono punzoni, sono modelli in cera che ci testimoniano il lavoro di incisori alta-
mente specializzati capaci di trasferire sul duro metallo le aride indicazioni delle autorità monetarie
vestendo d’arte la caducità dei messaggi politici, ma sono anche macchine sempre più sofisticate
capaci di dare forma e valore reale a quelle idee e a quei progetti trasformandoli in moneta cor-
rente, o in quei piccoli capolavori privati che sono le medaglie. Collezioni varie, quindi, nate da
una paziente e costante attenzione per i processi produttivi di ieri e di oggi, tra le quali spicca
quella formata da oltre quattrocento modelli in cera realizzati da Benedetto Pistrucci che, nato a
Roma, dopo aver lavorato per i Napoleonidi si trasferì definitivamente a Londra come incisore del-
la Royal Mint. Un insieme straordinario di pezzi che ci documentano l’arte eccelsa di un maestro
del neoclassico, capace di far rivivere la suggestione del mito in deliziose composizioni piene di
quella stessa vita che ancora oggi rende unici i capolavori dell’antica Grecia, opere che nella se-
conda sezione del nostro percorso espositivo vengono proposte al pubblico sotto differenti chiavi
Museo della Zecca di Roma, piano inferiore “La fabbrica delle monete: tra conî e punzoni
alla scoperta di un mondo inesplorato”: Macchine e uomini nelle officine di via Principe Umberto, 1911.
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